Chiunque debba eseguire manutenzione su sistemi complessi è perfettamente consapevole della necessità di prevenire i guasti.
Un fermo causato da un guasto causa, in genere, notevoli costi e altri tipi di problemi che un fermo programmato non ha.
Sono possibili, quindi, varie strategie di manutenzione, da quella programmata ciclica a quella on-condition.
Tra le molteplici strategie possibili di manutenzione, la manutenzione predittiva ha una grande importanza in quanto essa viene eseguita quando, in base all’analisi dello stato del sistema, ciò evidenzia un’elevata probabilità di guasto imminente. Questo approccio è, però, uno dei più complessi dell’ingegneria della manutenzione e necessita di un pesante utilizzo di sensoristica, sistemi di vario genere e tecnologie innovative o, comunque, allo stato dell’arte.
La manutenzione predittiva è da molti ritenuta la più concreta ed efficace applicazione dell’Internet of Things (IoT).
L’Internet of Things (IoT) è un nuovo paradigma per la realizzazione di sistemi interconnessi in cui si ha una forte integrazione tra le tecnologie dell’informazione e della comunicazione (ICT) con gli oggetti del mondo reale.
In questo senso l’IoT mira a costruire assiemi di oggetti fisici connessi tra loro e in grado di interagire e interoperare.
Per una definizione di IoT, ad esempio, si può consultare il sito IERC (IoT European Research Cluster). In questo post ne riportiamo un paio di formulazioni giusto per rendere il concetto.
L’Internet of Things (IoT) è un concetto e un paradigma che considera pervasiva la presenza nell’ambiente di una varietà di oggetti che, attraverso schemi di indirizzamento wireless e connessioni cablate, sono in grado di
interagire tra loro e cooperare con ancora altri oggetti, potendo così creare nuove applicazioni e/o servizi e cercare di raggiungere obiettivi comuni.
Nel contesto IoT, la ricerca e le sfide per lo sviluppo di un “mondo intelligente” sono enormi. Tale “mondo” è quello in cui oggetti concreti, elementi digitali e oggetti virtuali convergono assieme per creare ambienti “intelligenti”, in grado di rendere la gestione dell’energia, i trasporti, le città, la produzione industriale, l’ambiente domestico e molte altre aree più “intelligenti”.
L’obiettivo dell’Internet delle Cose (IoT) è quello di consentire agli oggetti di collegarsi e comunicare in qualsiasi momento, in qualsiasi luogo, con qualsiasi altro oggetto (concreto o virtuale che sia) e con chiunque (nel senso di soggetti senzienti autonomi, ad esempio persone), possibilmente utilizzando i percorsi di rete e i servizi.
Come è facile intuire, l’Internet delle Cose è una nuova rivoluzione di Internet, di certo superiore all’ormai leggendario Web 2.0: oggetti che si rendono riconoscibili e ottengono l’intelligenza per agire in base a decisioni dipendenti dal contesto in cui si trovano e grazie alla possibilità di comunicare per scambiare informazioni su di sé e su altri, accedendo anche a informazioni più complesse, se necessario.
L’Internet delle Cose è quindi una rete di oggetti fisici che contengono (incorporata) la tecnologia per comunicare, percepire e interagire tra di loro
o con l’ambiente esterno.
Perché ciò sia possibile è necessaria la confluenza di numerose tecnologie: sensori, comunicazioni (wireless e non), protocolli, processori ecc.
Come è semplice intuire, l’IoT diviene quindi una tecnologia abilitante per la manutenzione predittiva di sistemi complessi (e non).
Rimandiamo ad altri articoli l’approfondimento sugli ulteriori aspetti dell’argomento manutenzione predittiva, ossia i modelli matematici e le tecnologie sensoristiche. Questi aspetti, assieme all’IoT, sono uno dei punti focali della nostra Azienda nell’abilitare sistemi di manutenzione predittiva e nel realizzarli.